Che cos’è la ritenuta previdenziale?
Le ritenute previdenziali è un contributo previdenziale obbligatorio che un libero professionista deve inserire in fattura; viene trattenuta dal cessionario/committente (il cliente) e versata da quest’ultimo alle Casse Previdenziali alle quali il cedente/prestatore (il libero professionista che emette la fattura) è iscritto.
I liberi professionisti appartengono a due categorie:
- iscritti ad una cassa previdenziale; fanno un lavoro regolamentato dal loro albo professionale di riferimento;
- non iscritti ad alcuna cassa previdenziale; cioè fanno un lavoro non regolamentato da alcun albo professionale.
In fattura, le ritenute previdenziali si distinguono dalle voci di contributo previdenziale o di cassa previdenziale che non vengono trattenute dal cessionario e/o committente ma liquidate direttamente dal cedente/prestatore e versate da quest’ultimo alla propria cassa previdenziale.
Il calcolo finale viene fornito dal libero professionista (nel caso in cui lo voglia fare per conto proprio o nel caso in cui si avvalga di un altro professionista), oppure da un gestionale di fatturazione elettronica che permette di impostare tutti i parametri per ricavare i dati, compilare il tracciato in formato XML e spedire il documento allo SdI.
Liberi Professionisti iscritti ad una cassa previdenziale
L’albo professionale, a cui sono iscritti i liberi professionisti di appartenenza, gestisce la cassa previdenziale di riferimento (d.lgs. 509/1994 e d.lgs. 103/1996).
Le più importanti casse previdenziali in Italia sono:
- CNN: Cassa Nazionale del Notariato;
- CNPAF: Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense;
- CIPAG: Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri liberi professionisti;
- CRPC: Cassa Ragionieri e Periti Commerciali;
- CNPADC: Cassa di Previdenza ed Assistenza Dottori Commercialisti;
- ENPAB: Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi e Nutrizionisti;
- ENPACL: Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i consulenti del Lavoro;
- ENPAF: Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti;
- ENPAIA: Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura;
- ENPAM: Ente nazionale di Previdenza e Assistenza Medici;
- ENPAP: Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi;
- ENPAV: Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari;
- EPAP: Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale (Agronomi, Forestale, Attuari, Chimici e Geologi);
- EPPI: Ente di Previdenza dei Periti Industriali;
- INARCASSA: Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti;
- INPGI: Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani Giovanni Amendola;
- ENPAPI: Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (Infermieri, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’Infanzia);
- EMAPI: Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani (Cassa Forense, Cassa Geometri, Cassa Nazionale dei Dottori Commercialisti, Cassa Notariato, ENPAB, ENPACL, ENPAF, ENPAM, ENPAP, ENPAPI, EPAP ed EPPI);
- ENASARCO: Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio.
Le attività delle casse previdenziali sono inerenti alla previdenza e all’assistenza agli iscritti; riscuotono e gestiscono i contributi dei propri iscritti e forniscono loro le relative pensioni e assistenza mutualistica; gli importi delle iscrizioni variano in base alla cassa di appartenenza.
Il contributo può essere:
- soggettivo, in funzione del reddito;
- integrativo, da inserire in ogni fattura emessa per il cliente;
- maternità, indennità per le lavoratrici autonome.
Liberi Professionisti non iscritti alla cassa previdenziale
Alcune categorie di lavoratori non hanno una cassa previdenziale e tra queste:
- Webmaster;
- Web designer;
- Grafici;
- Traduttori;
- Copywriter;
- Consulenti;
- Personal Trainer;
- Fisioterapisti;
- Operatori Olistici in generale;
- Guide Turistiche;
- Fotografici freelance;
- Amministratori di condomino.
Queste figure professionali hanno comunque l’obbligo di versare le ritenute previdenziali all’INPS perché rientrano nella gestione separata ma non hanno l’obbligo di una contribuzione fissa alla cassa in quanto, come detto, sprovvisti di una cassa professionale.
I contributi INPS per la gestione separata vengono calcolati esclusivamente in percentuale sul reddito lordo.
In assenza di fatturato il libero professionista non dovrà versare nessun contributo all’INPS.