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Che cos’è la ritenuta d’acconto?

La ritenuta d’acconto è una trattenuta calcolata in percentuale sugli introiti derivanti dal lavoro svolto, è un’anticipazione del pagamento delle tasse che vengono trattenute in sede di pagamento della prestazione.

La ritenuta d’acconto incide sui redditi da:

  1. Lavoro autonomo;
  2. Lavoro dipendente;
  3. Capitale;
  4. Soggetti a ritenute d’acconto.

Lavoro autonomo

Il soggetto debitore, in qualità di sostituto d’imposta, trattiene una parte del compenso del libero professionista e/o lavoratore autonomo e la versa all’Erario, quale acconto delle tasse che quest’ultimo dovrà pagare.

Il professionista e/o lavoratore autonomo si vedrà, in questo modo, decurtata dall’imponibile parte della prestazione.

Il debitore dovrà versare la parte restante al netto della ritenuta tramite il modulo F24 entro il 16 del mese successivo, compilando la sezione erario con il codice 1040, il mese e l’anno del compenso dovuto.

È obbligatorio inviare una certificazione degli avvenuti pagamenti sia dei compensi che delle trattenute effettuate ad ogni lavoratore interessato. Tutti i certificati vanno allegati al modello 770 semplificato dei sostituti d’imposta, nella sezione comunicazioni dati lavoro autonomo, mentre gli estremi dei versamenti vanno indicati nel quadro ST del modello F24, a prescindere che si utilizzi il modello 770 Semplificato o modello 770 Ordinato.

Lavoro dipendente

La ritenuta d’acconto, per quanto riguarda il lavoro dipendente e assimilati, grava sulle retribuzioni percepite.

Viene versata all’erario utilizzando il modello F24 nello stesso modo in cui si utilizza per i lavoratori autonomi (codice, mese e anno di pagamento al dipendente) quindi compilando la sezione:

  • erario per le imposte statali;
  • INPS per i contributi previdenziali;
  • altri enti previdenziali e assicurativi per i contributi INAIL;
  • regioni per le addizionali regionali;
  • ICI e altri tributi locali per le addizionali comunali;

Anche in questo caso, per tutti i lavoratori dipendenti o assimilati, esiste l’obbligo della certificazione unica (ex modello CUD – certificato unico dipendente), da effettuarsi entro il 31 marzo dell’anno successivo alla riscossione del reddito.

L’Agenzia delle Entrate predispone per ciascun contribuente un modello con le ritenute fiscali, contributive e assicurative da detrarre.

Capitale

In questo caso, la ritenuta d’acconto viene versata all’Erario tramite il modello F24 nello stesso modo utilizzato per i lavoratori autonomi e dipendenti (codice, mese e anno di pagamento dei redditi da capitale), compilando il campo erario.

Si deve presentare una certificazione, tramite l’apposito modello dell’Agenzia delle Entrate, entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello del pagamento.

Successivamente, le certificazioni vanno allegate al modello 770 ordinario dei sostituti di imposta; gli estremi vanno inseriti in uno dei seguenti riquadri in base alla tipologia del reddito liquidato:

  • SF: redditi di capitale, compensi per avviamento commerciale, contributi degli enti pubblici e privati;
  • SH: redditi di capitale, premi e vincite, proventi delle accettazioni bancarie, proventi derivanti da depositi a garanzia di finanziamenti;
  • SI: utili e proventi equiparati pagati l’anno precedente;
  • SK: comunicazione degli utili corrisposti da soggetti residenti e non residenti nonché altri dati delle società fiduciarie;
  • SL: proventi derivanti dalle partecipazione in OICR di diritto estero, soggetti a ritenuta a titolo d’acconto;
  • SM: proventi derivanti dalle partecipazione in OICR di diritto italiano e proventi derivanti dalle partecipazione in OICR di diritto estero; soggetti a ritenuta a titolo d’imposta;
  • ST: ritenute operate, trattenute per assistenza fiscale e imposte sostitutive.

Gli estremi dei versamenti effettuati con il modello F24 andranno inseriti nel quadro ST.

Soggetti a ritenuta d’acconto

Sono vincolati alla ritenuta d’acconto redditi derivanti da:

  • assicurazioni sulla vita a imposta sostitutiva;
  • plusvalenze soggette a imposta sostitutiva;
  • titoli atipici;
  • interessi e premi;
  • indennità di esproprio;
  • cessione di diritti d’autore.

Il versamento della ritenuta viene effettuato tramite il modello F24, compilando la sezione erario ed indicando il codice del tributo, il mese e l’anno di liquidazione dei redditi.

Gli estremi dei redditi corrisposti e le rispettive ritenute vanno inseriti nel modello 770 ordinario nei seguenti riquadri:

  • SG: somme derivanti da riscatto di assicurazione sulla vita e capitali corrisposti, in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita o di capitalizzazione nonché rendimenti delle prestazioni pensionistiche, erogate in forma periodica e delle rendite vitalizie con funzione previdenziale;
  • SO: comunicazioni e segnalazioni;
  • SP: titoli atipici;
  • SQ: dati relativi ai versamenti dell’imposta sostitutiva applicata sugli interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari soggetti, nonché sui dividendi;
  • ST: ritenute operate, trattenute per assistenza fiscale e imposte sostitutive.

Gli estremi dei versamenti effettuati con il modello F24 andranno inseriti nel quadro ST.

Nel modello 770, ci sono altre schede (SS, SI, SV, SX e SY) che non abbiamo citato; sarà utile confrontarsi con il consulente fiscale (Commercialista, Tributarista, Esperto Contabile o Ragioniere) per tutti gli approfondimenti del caso e nella compilazione del modello 770 e del modello F24.

Fattura con ritenuta di acconto

I soggetti che possono emettere fattura con ritenuta d’acconto sono:

  • società di persone;
  • società di capitali;
  • lavoratori autonomi (campo commerciale o agricolo, artista o professionista);
  • i condomini verso gli amministratori di condominio.

Aliquota per la ritenuta d’acconto

Generalmente, la percentuale della ritenuta d’acconto è pari al 20% della base imponibile; esistono casi particolari nei quali la ritenuta può essere pari al 23% e 30% dell’imponibile e pari al 23% sul 50% dell’imponibile.

Dichiarazione

Ogni Ente richiede in base alle proprie procedure, una autodichiarazione sul fatturato del soggetto iscritto.

L’errata o mancata segnalazione determina, da parte dell’Ente l’applicazione di sanzioni amministrative nei confronti del soggetto iscritto.