Che cos’è il contributo previdenziale?
Rientra nel piano per la sicurezza sociale nell’Unione Europea a scopi previdenziali e assistenziali e prevede il versamento di denaro effettuato da un datore di lavoro per un lavoratore (dipendente o libero professionista) assunto affinché possa assolvere gli obblighi nei confronti dell’INPS.
Enti o Casse private
La sicurezza sociale non viene erogata esclusivamente dall’INPS, esiste una specifica cassa previdenziale per ogni categoria professionale:
- CIPAG (Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri);
- CNN (Cassa Nazionale del Notariato);
- CNPADC (Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti);
- CNPAF (Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense);
- CNPR (Cassa Nazionale dei Ragionieri e dei Periti Commerciali);
- ENASARCO (Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio);
- ENPAB (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi);
- ENPACL (Ente Nazionale di previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro);
- ENPAF (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Farmacisti);
- ENPAIA (Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura);
- ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri);
- ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi);
- ENPAPI (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica);
- ENPAV: (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinari);
- EPAP (Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategorie): Dottori Agronomi, Forestali, Attuari, Chimici e Geologi;
- EPPI (Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei periti Industriali Laureati);
- FASC (Fondo agenti spedizionieri e corrieri);
- INARCASSA (Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti);
- INPGI (Istituto Nazionale di Previdenza dei giornalisti Italiani);
- ONAOSI (Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani).
Questi enti previdenziali svolgono, dunque, il ruolo di assistente dei propri iscritti ed intervengono economicamente nei casi sopra descritti grazie alla gestione delle casse alimentate attraverso il pagamento di tali contributi.
Contribuzione
La contribuzione previdenziale per i liberi professionisti iscritti ad un Ente o Cassa privata si suddivide in:
- Contributo soggettivo;
- Contributo integrativo;
- Contributi speciali;
- Contributi facoltativi.
Contributo soggettivo
È obbligatorio per tutti gli iscritti e concorre alla formazione del montante contributivo, il quale permette la determinazione della prestazione previdenziale.
È quantificato di anno in anno in misura percentuale sul reddito professionale IRPEF prodotto nell’anno precedente, con un minimo comunque dovuto indipendentemente dalla produzione di reddito professionale.
Il contributo soggettivo è interamente deducibile dal reddito complessivo ai fini delle imposte.
Contributo Integrativo
È inserito in fattura e versato dal committente al professionista che ha l’obbligo di riversarlo all’Ente o alla Cassa che lo utilizzerà per la sua gestione, alle prestazioni assistenziali, al welfare di categoria in quota parte contribuisce ad incrementare il montante contributivo.
Contributi speciali
È una forma di concorso pecuniario alle spese dell’Ente o Cassa per il mantenimento di specifiche attività amministrative effettuate dall’Ente o Cassa nell’interesse degli iscritti (ad esempio il contributo di maternità).
Contributi facoltativi
Sono volontari e vengono calcolati in base ad una aliquota modulare applicata sul reddito professionale netto.
Piccole e medie imprese
L’assolvimento degli obblighi previdenziali, da parte del datore di lavoro, assicura il lavoratore contro eventi che possono renderlo non idoneo all’attività lavorativa e avviene mediante la trasmissione mensile della dichiarazione retributiva e contributiva contenenti le informazioni necessarie per il calcolo dei contributi previdenziali ed effettuando i corrispettivi pagamenti.
La concezione assicurativa del rapporto previdenziale (rapporto di corrispondenza) previste per i lavoratori dipendenti di un settore di attività possono non esserlo per altri settori.
Per questo il corretto inquadramento aziendale (posizione contributiva) permette di determinare il complesso delle assicurazioni sociali applicabili ai lavoratori.
La posizione contributiva del datore di lavoro si determina in base al codice ATECO (a descrizione dell’INPS), numero di matricola (codice univoco di 10 cifre), CSC (Codice Statistico Contributivo) e il CA (Codice di Autenticazione).
Il contributo sopra descritto svolge anche la funzione di copertura assicurativa del lavoratore qualora si verifichi un evento che gli impedisca il normale e il pieno svolgimento della propria attività.
È il datore di lavoro che procede al versamento sia dei contributi a suo carico che quelli a carico del lavoratore recuperandola, quest’ultima, sull’ultima busta paga (diritto di rivalsa).
Lavoratori parasubordinati
Per accedere al piano per la sicurezza sociale nell’Unione Europea il lavoratore autonomo, che non ha un Ente o Cassa di riferimento, deve iscriversi alla Gestione separata INPS (fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati) e autonomamente versare il contributo previdenziale annuale tramite il modello F24 alla scadenza fiscale prevista per il pagamento delle imposte sui redditi al saldo dell’anno precedente e in acconto per l’anno attuale (in questo caso si applicano le aliquote dell’anno in vigore).
Le aliquote contributive per il versamento del contributo previdenziale vengono stabilite annualmente dall’INPS.
Nel caso di aziende committenti la ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore (libero professionista) e committente (azienda o impresa) è stabilita nel seguente modo:
- un terzo a carico del collaboratore;
- due terzi a carico del committente.
In questo caso i contributi vengono versati dal committente il 16 del mese successivo a quello di effettiva corrispondenza del compenso tramite il modello F24 per il settore privato e il modello F24 EP per il settore pubblico.
Per i liberi professionisti esiste un minimale ed un massimale per l’applicazione dell’aliquota corrispondente.