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Che cos’è il LEI?

Il LEI (Legal Entity Identifier) è un codice globale utile all’identificazione univoca di soggetti giuridici che svolgono la loro attività nei mercati finanziari.

Come nasce il codice

Durante la crisi economica tra il 2007 e il 2008, le autorità di regolamentazione delle varie borse mondiali si resero conto della necessità di un codice univoco che raccogliesse tutte le informazioni primarie per capire chi fossero i soggetti coinvolti nelle le transazioni finanziarie e la loro capacità economica.

Questa necessità ha portato ad analizzare i vari mercati finanziari ed è emerso che ogni Paese aveva un proprio codice identificativo che impediva di:

  • identificare i dettagli delle transazioni delle singole società;
  • identificare la controparte delle transazioni finanziarie;
  • calcolare l’importo totale del rischio.

Durante il G20 del 2011, furono stabilite le basi del Sistema LEI.

Si decise che i codici LEI fossero inseriti in un data-base mondiale e fossero sviluppati in funzione delle seguenti domande:

  1. Chi è chi? (sicurezza livello 1);
  2. Chi possiede chi? (sicurezza livello 2).

Il FSB (Financial Stability Board) è un organismo internazionale nato con il compito di monitorare il sistema finanziario mondiale condividendo le informazioni con tutte le banche centrali del G20 al fine di ridurre eventuali rischi di crisi finanziarie.

Il FSB e i suoi membri, insieme ad altri istituti pubblici, hanno fondato il ROC (Regulatory Oversight Committee) iniziativa che ha, di fatto, creato, concretizzato e implementato il Sistema LEI.

La divulgazione dell’uso del codice LEI è stata affidata al LEI ROC (Legal Entity Identifier Regulatory Oversight Committee) composta da banche centrali e regolatori finanziari di tutto il mondo.

La responsabilità della struttura gestionale è stata affidata alla fondazione no-profit GLEIF (Global Legal Entity Foundation) che è a capo delle diverse LOU (Legal Operating Unit).

Ad oggi, sono più di 45 le giurisdizioni che impongono ed utilizzano il codice LEI per le operazioni finanziarie portate avanti dalle persone giuridiche.

Struttura del codice

Il codice LEI è composto da una sequenza univoca di 20 caratteri alfanumerici basato sullo standard ISO17442.

Lo standard ISO17442 è stato sviluppato dalla ISO (International Organization for Standardization); è utile per risalire alle informazioni contenute nel codice che consentono di identificare gli attori delle transazioni finanziarie:

  • i primi 4 caratteri alfanumerici identificano il LOU (Local Operationg Unit) cioè l’organo designato che emette il codice LEI;
  • i caratteri alfanumerici dal 5 al 18 sono designati dal LOU alla persona giuridica;
  • gli ultimi 2 caratteri alfanumerici sono un checksum.

Il checksum è piccolo blocco di dati derivato da un altro blocco di dati digitali; rileva la presenza di errori che potrebbero essere stati introdotti durante la memorizzazione o la trasmissione dei dati quindi, ne verifica l’integrità ma non l’autenticità.

I dati associati (dal 5 al 18) al codice LEI sono dati di livello 1 cioè di base, tipo quelli che si trovano sui biglietti da visita, rispondono alla domanda 1 scritta all’inizio: Chi è chi?

Mentre gli altri dati sono considerati di livello 2 e rispondono alla domanda 2: Chi possiede chi?

Come richiedere il codice

A capo della LOU c’è la GLEIF (Global Legal Entity Foundation) che non rilascia i codici LEI direttamente alle persone giuridiche ma delega direttamente questa responsabilità agli organi LOU riconosciuti dalla fondazione all’emissione.

Il codice LEI ha validità annuale dal momento della registrazione quindi, deve essere continuamente rinnovato dalle persone giuridiche che vogliono operare sui mercati finanziari e il rinnovo avviene sempre con gli organi LOU o i loro agenti associati.

Chi lo può richiedere

Il codice LEI può essere richiesto dalle seguenti figura giuridiche:

  • Agenzie governative;
  • Aziende registrate (anche le loro filiali se queste sono registrate);
  • Fondi di Investimento;
  • Fondi pensione;
  • Organizzazioni governative;
  • Organizzazioni no-profit;
  • Succursali.

Per chi è obbligatorio

Dal 3 gennaio del 2018 il codice LEI è obbligatorio per tutte le seguenti entità giuridiche, che hanno un conto titoli presso intermediari finanziari:

  • soggetti iscritti al Registro delle imprese;
  • filiali italiane di società estere;
  • fondi di investimento italiani gestiti da società iscritte al Registro delle Imprese;
  • Fondi pensione italiani;
  • tutti gli Enti diversi dai precedenti che risiedono in Italia e sono soggetti all’obbligo del reporting.

La normativa MIFID (Markets in Financial Instruments Directive) ha esteso il numero di soggetti obbligati a comunicare alla propria banca il codice LEI.