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Margine

Questo termine identifica l’esistenza di un confine e/o area; in un contesto economico e aziendale questo confine e/o area assume un valore dato dalla differenza tra prezzo e costo.

Il termine può assumere le diverse accezioni:

  • margine commerciale: rileva quanto reddito genera un prodotto. Si esprime in percentile e si calcola dalla differenza tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto diviso per lo stesso prezzo di vendita e moltiplicato per cento;
  • margine di contribuzione: rileva il contributo che fornisce la vendita di un prodotto e/o servizio per coprire i costi fissi e si calcola dalla differenza tra i ricavi della vendita e i costi variabili;
  • margine di profitto lordo: è ciò che rimane quando andiamo a togliere ai ricavi i costi variabili, ovvero quelli imputati direttamente alla produzione del bene e si calcola “[(Ricavi - costo dei beni venduti) / ricavi x 100]”;
  • margine di profitto operativo: è quanto rimane dopo aver tolto tutti i costi caratteristici (acquisti, manodopera, costi generali e ammortamenti) ai ricavi;
  • margine industriale: è il guadagno ottenuto, si ottiene dalla differenza tra i ricavi e i costi diretti imputabili ad ogni commessa;
  • margine di guadagno: indica la redditività di un prodotto, servizio o business al netto di costi (fissi e variabili) e spese;
  • margine finanziario (o margine di intermediazione): rappresenta la differenza tra tasso applicato alla clientela e il costo del denaro, ovvero il tasso applicato dalla banca centrale;
  • margine operativo netto (o reddito operativo): è un indicatore utilizzato nella riclassificazione del conto economico a valore aggiunto. Si ottiene come risultato della sottrazione al MOL degli accantonamenti ed ammortamenti;
  • margine di tesoreria: è l’indicatore economico che misura la capacità di un’azienda di far fronte ai suoi impegni finanziari nel breve periodo;
  • MOL (Margine Operativo Lordo).

Con lo stesso procedimento per calcolare il margine commerciale è possibile ottenere l’indice di maggiorazione sul costo di acquisto; sottrarre al prezzo del venduto il costo di acquisto; il risultato lo si divide per lo stesso costo di acquisto e poi si moltiplica per 100.

Esiste anche il margine di struttura, la sua determinazione permette di indagare se le fonti messe a disposizione dai soci siano sufficienti a coprire gli impieghi durevoli dell’azienda. Per procedere alla sua determinazione è necessario riclassificare lo stato patrimoniale (criterio funzionale o criterio finanziario), questo, consente di capire se le immobilizzazioni sono coperte dalle fonti di finanziamento a medio lungo termine; in base ai criteri di calcolo è possibile determinare:

  • il margine di struttura primario dato dalla differenza tra il patrimonio netto e l’attivo fisso;
  • il margine di struttura primario dato dalla somma tra il patrimonio netto e i debiti a medio lungo termine, al risultato si sottrae l’attivo fisso.

Vedi: Regime del margine