Capitale azionario
È la parte del capitale sociale rappresentato e costituito dall’insieme delle azioni circolanti di una società quotata.
La quotazione è data da un’analisi tecnica e un’analisi fondamentale (analisi di bilancio) sul:
- valore nominale determinato dal capitale sociale dell’emittente;
- prezzo di emissione che è uguale o maggiore del prezzo nominale (sopra la pari);
- target price che corrisponde al prezzo atteso dall’emittente;
- fair value che corrisponde al prezzo atteso dai potenziali acquirenti e analisti, in base al prezzo corrente del mercato secondario (anche dopo il collocamento).
Il rendimento dipende dall’incremento (o decremento) del valore della singola azione in un dato periodo a cui si aggiungono eventuali dividendi pagati nello stesso periodo e a seconda dell’interesse del mercato l’investitore può essere diviso in due tipologie:
- cassettista: tengono le azioni in portafoglio per lunghi periodi poiché sono interessati ai dividendi o diritti di natura amministrativa;
- speculatore: non sono interessati ai diritti amministrativi e mantengono in portafoglio le azioni per un breve arco di tempo, aspettando che il loro prezzo salga abbastanza per permettere loro di realizzare una plusvalenza oppure vendono per ricomprare lo stesso titolo ad un prezzo inferiore.
Il rendimento del capitale azionario ha due procedure di calcolo in base alle due tipologie di classi di investitori sopra citate:
- rendimento del cassettista basato sul GGM (Gordon Growth Model);
- rendimento dello speculatore basato sul calcolo della plusvalenza (differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita);