ASMR
Autonomous Sensory Meridian Response
È un acronimo utilizzato per indicare nelle neuroscienze una tecnica comunicativa fisica e sensoriale che stimola una risposta, per l’appunto, fisica e sensoriale scaturita dal profondo rilassamento corporeo e, qualche volta, da una sensazione di formicolio celebrale (derivante da ricordi o sensazioni tattili, visive o uditive).
Lo stimolo percettivo avviene tramite i trigger (grilletti o punti anatomici ipereccitabile, la cui stimolazione può scatenare manifestazioni parossistiche, di dolore o di movimento) mentali e i più comuni sono:
- whisper (sussurro): si usa la tecnica della sussurrata;
- tapping (Emotional Freedom Techinque): si picchietta con le dita o con uno o più oggetti su varie superfici;
- scratch (graffio): si grattano la superficie degli oggetti con le unghie;
- brush (spazzola): si utilizzano degli oggetti per produrre suoni di sfregamento e strofinamento;
- mukbang: farsi guarda e ascoltare mentre mangiamo del cibo;
- stroking (accarezzare): fare dei movimenti per riprodurre l’azione di accarezzare;
- cupping: si fa rumore con le mani a coppetta o da strumenti simili appoggiandole o movendole vicino al microfono;
- keyboard: sfruttare il rumore dei tasti della tastiera;
- crinkling: ci si focalizza sul fruscio prodotto da confezioni o incarti stropicciati;
- soft spoken: parlare a bassa voce, ma senza sussurrare;
- no talking: non si usa la voce umana ma i rumori di oggetti o ambienti;
- mouth sounds: produrre dei suoni con la bocca, tra cui lo schiocco di baci;
- inaudible: si sente una voce umana ma non si comprendono le parole che pronuncia;
- eating: si usano i suoni del cibo e del mangiare;
- tongue clicking: consiste nel far schioccare la lingua;
- touching/face touching: si finge di toccare l’utente, muovendo le mani vicino alla telecamera e al microfono;
- hands movements: si muovono le mani per rilassare gli spettatori;
- binaural: si utilizza un microfono ed un mixer per differenziare il suono tra il canale dx e sx nelle cuffie;
- light: si utiliza una luce o una torcia;
- affirmations: si finge di parlare con l’utente, pronunciando frasi positive e motivazionali;
- compliments: si fanno complimenti agli spettatori;
- words: si ripetono una o più parole;
- close up: si registra con il volto vicinissimo alla fotocamera, in modo che sia inquadrato solo il suo viso; roleplay: si simulano le situazioni e i personaggi tramite un gioco di ruolo (role-play).
Queste tecniche comunicative vengono adottate dagli youtuber specializzati per creare speciali video che hanno, come scopo ultimo, quello di catturare l’attenzione.
Il termine autonomous (autonoma) si riferisce alla idiosincrasia (termine usato in campo medico, linguistico e di altre discipline per indicare una forte avversione per situazioni o persone non gradite) che colpisce alcune persone che vengono stimolati i trigger (grilletti o punti anatomici ipereccitabile, la cui stimolazione può scatenare manifestazioni parossistiche, di dolore o di movimento) con le tecniche audio e visive del ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response); queste reazioni sono assolutamente soggettive e sono state considerate in modo eufemistico all’orgasmo.
I trigger (grilletti o punti anatomici ipereccitabile, la cui stimolazione può scatenare manifestazioni parossistiche, di dolore o di movimento) stimolati, generalmente, si trovano sullo stesso meridian (meridiano); non a caso questo termine è stato adottato per associarlo ai meridiani della MTC (medicina tradizionale cinese).
È interessante analizzare che da quando sono nate queste tecniche comunicative ci sono state delle proposte alternative allo stesso concetto ASMR come ad esempio:
- Attention Induced Head Orgasm;
- Attention Induced Euphoria;
- Attention Induced Observant Euphoria;
- Braingasm (da “brain orgasm”).
Quwsto enorme complesso di tecniche sensoriali sta ottenendo riscontri positivi da parte dei fruitori affetti da PTSD (post-traumatic stress disorder), ansia, depressione, insonnia, solitudine che non li vedono per seguire una moda o un fenomeno di costume ma parallelamente ci sono fruitori che li vedono anche se non sono affetti dai predetti disturbi e per questo le tecniche ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response) sono state adottate per attività di marketing come linguaggio comunicativo (verbale, iconico-visivo, mimico-gestuale, sonoro) per le campagne commerciali.
Queste attività di marketing rientrano nel neuromarketing che è una branca di riferimento della neuroeconomia (neuroscienze della decisione), la disciplina volta all’individuazione di canali di comunicazione più diretti ai processi decisionali d’acquisto tramite l’utilizzo di metodologie legate alle scoperte delle neuroscienze (insieme degli studi scientificamente condotti sul sistema nervoso e richiedono conoscenze di psicologia, medicina, infermieristica, fisiologia, biologia molecolare, biologia cellulare, biologia dello sviluppo, biochimica, anatomia, genetica, biologia evoluzionistica, chimica, fisica, matematica, statistica, pedagogia e linguistica).
Il neuromarketing fonde il marketing tradizionale (economia) con neurologia (medicina) e psicologia (scienze comportamentali) illustrando le risposte del sistema nervoso centrale (in particolar modo delle zone cerebrali attive durante l’esecuzione del processo decisionale) stimolate da prodotti, marche o pubblicità con l’obiettivo di determinare le strategie che spingono all’acquisto.