Regola d’arte
Lavoro a regola d’arte
È una locuzione utilizzata per indicare l’insieme delle tecniche utilizzate per l’esecuzione di un processo produttivo che ha come scopo finale, come risultato prodotto, un manufatto sicuro, utilizzabile secondo l’uso programmato e, in alcuni casi, secondo il rispetto di determinati principi estetici e formali.
Con il sostantivo arte si sottintende qualsiasi complesso di tecniche e metodi concernenti una realizzazione autonoma o un’applicazione pratica nel campo della stessa svolta da un soggetto (libero professionista o PMI)
La locuzione trova le sue radici giuridiche nel Codice Civile ed esattamente:
- Art. 1176 specifica che il manufatto deve sempre rispettare il dovere di diligenza alle specifiche competenze professionali;
- Art. 1660 specifica le relazioni tra la locuzione (a regola d’arte) ed eventuali variazioni al progetto (tutte quelle modifiche che non erano state precedentemente concordate, ma che sono importanti per l’esecuzione del lavoro a regola d’arte);
- Art. 1662 specifica che la necessità di verifica contrattuale, nel corso di esecuzione del manufatto, da parte del committente durante l’esecuzione dei lavori;
- Art. 2224 mette in relazione la mancata esecuzione del lavoro a regola d’arte con la possibilità da parte del committente di recidere il contratto.
Esite anche una specifica normativa per che definisce il lavoro a regola d’arte da rispettare nel processo di realizzazione di un manufatto a regola d’arte come ad esempio il sistema BAT (Best Available Ttechnology oppure Best Available Techniques) e il principio ALARP (As Low As Reasonably Practicable).