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Controllo di gestione

Controllo direzionale

È il meccanismo operativo (insieme dei processi che fanno funzionare operativamente la struttura organizzativa) che consente di ottimizzare la gestione per il conseguimento degli obiettivi della pianificazione aziendale (pianificazione operativa) attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive.

Con questa locuzione si intende l’attuazione di meccanismo operativo (insieme dei processi che fanno funzionare operativamente la struttura organizzativa) che consente di ottimizzare la gestione aziendale per il conseguimento degli obiettivi della pianificazione aziendale (pianificazione operativa) misurando le performace aziendali (indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti) affinché si possano intraprendere le opportune azioni correttive alla pianificazione aziendale (pianificazione operativa) per il conseguimento degli obbiettivi preposti.

Il controllo di gestione si svolge annualmente (ciclo periodico) ed è articolato nelle seguenti fasi:

  • predisposizione del budget (controllo antecedente);
  • controllo initere (controllo concomitante);
  • chiusura del ciclo di misurazione (controllo susseguente).

Ognuna delle tre fasi è importante in quanto la predisposizione del budget viene fatta con il sistema di pianificazione (gli elementi del budget sono stabiliti di comune accordo tra il manager preposto al centro di responsabilità secondo la metodologia MbO - Management by Objectives) e consente di definire gli obbiettivi operativi rendendoli misurabili in modo da determinare il raggiungimento dello stesso (target), corredandoli di una documentazione sulle risorse (umane, finanziarie ecc.), misurate in termini di costo, necessarie al loro conseguimento e lo schema dell’assegnazione (unitamente alle risorse) ai centri di responsabilità (organi aziendali responsabili del loro conseguimento).

IL contreollo initere, come si intuisce dalla stessa locuzione, avviene parallelamente alla gestione e prevede di misurare gli indicatori periodicamente tramite la rilevazione dei costi (diretti ed indiretti) e dei risultati, di trasmette le informazioni raccolte ai centri di responsabilità per consentirgli di intraprendere determinate azioni correttive volte al colmare il divario tra i risultati rilevati con quelli attesi in quel preciso momento mentre la chiusura dela ciclo di misurazione prevede di comunicare ai manager, responsabili dei rispettivi centri, i risultati finali per consentirgli di intraprendere il processo facoltativo sulle risorse impiegate.

Questo ultimo passaggio è determinante per la valutazione del personale convolto da parte della HR (Human Resources) se l’impresa adotta la metodologia MbO (Management by Objectives).

Gli indicatori si dividono in due macro gruppi:

  • indicatori efficaci: si determinano dal rapporto tra il risultato raggiunto e quello atteso (obiettivo prestabilito);
  • indicatori efficienti: si determinano dal rapporto tra il risultato raggiunto e le risorse impiegate per raggiungerlo (in termini di costo);
  • indicatori di produttività: si determinano dal rapporto tra il risultato raggiunto e le risorse impiegate per raggiungerlo (in termini di quantità).

Gli indicatori di produttività per il controllo di gestione sono superflui.

Sia il controllo initere che la chiusura del ciclo di misurazione producono dei report di sintesi informativi da parte dell’organo di controllo di gestione funzionali ai singoli centri di responsabilità in modo da far pervenire l’informazione giusta, alle persone giuste, nel momento giusto.

I centri di responsabilità possono essere:

  • centri di costo (direzioni di funzione) e si distinguono in:
    • standard: quando è possibile rapportare il costo al volume di output (ad esempio determinando un costo unitario) e stabilire un costo standard al quale tale rapporto deve tendere;
    • discrezionali (o centri di spesa): in assenza di un “centro di costo standard“ si stabilisce un massimale di spesa utile a massimizzare l’output;
  • centri di ricavo (direzioni di funzione): utili a massimizzare un ricavo;
  • centri di profitto (direzioni di divisione autonomi e propria soggettività giuridica): utili a massimizzare un profitto (differenza tra un ricavo e un costo);
  • centri di investimento (direzioni di divisione autonomi e propria soggettività giuridica): utile a massimizzare il rapporto tra un profitto e il capitale investito.

Il controllo di gestione, oltre ad essere correlato con il sistema di pianificazione e con il sistema di valutazione del personale (sistema incentivante) deve essere correlato anche con il sistema di reportistica e di conseguenza al sistema informativo (per raccogliere, archiviare e trattare i dati relativi a costi e indicatori e distribuire le relative informazioni ai soggetti).