Bollo
Il termine veniva utilizzato per indicare un impronta, in rilievo, lasciata da un marchio metallico o sigillo che reca sopra una superficie piana un disegno inciso.
Ad oggi con questo termine di identifica il marchio apposto che ha come corrispettivo il versamento di una somma e viene applicato dallo Stato o in suo nome sui documenti per attestarne il requisito di validità, pubblicità, valore o altro o solamente per indicare che un determinato tributo è stato pagato.
È un’imposta indiretta che viene applicata agli atti, documenti e registri specificamente individuati dalla legge.
Nella sua concezione classica il bollo, grazie alla semplicità del metodo impositivo e del modesto valore degli importi fissi o proporzionali, ha goduto di fortuna e diffusione sugli atti scritti, suddivisi in:
- atti soggetti fin dall’origine all’imposta;
- atti soggetti solo in caso d’uso;
- atti esenti.
Il pagamento del corrispettivo viene corrisposto in modo:
- ordinario (utilizzazione di carta bollata);
- straordinario (visto o punzone ma dal 01/06/2005 non si possono più acquistare);
- virtuale (versamento diretto presso banche, poste e concessionari del servizio di riscossione).
Vedi: Marca da bollo